Nella fabbrica dell’algoritmo

Intervista a Antonio Casilli, sociologo dell’università Télécom Paris e autore di «Schiavi del clic» per Feltrinelli. L’intelligenza artificiale si basa su milioni di lavoratori digitali del clic e su miliardi di utenti delle piattaforme.

Come Godot, l’automazione non arriva mai. È una promessa che disciplina il lavoro di chi crea le app e gli algoritmi. L’intelligenza artificiale è fondata sulla forza lavoro di milioni di lavoratori digitali del clic e di miliardi di utenti delle piattaforme. Questo è il cuore del libro di Antonio Casilli, Schiavi del clic, titolo scelto per l’originale francese, l’evocativo En attendant les robots (Aspettando i robot). Il volume pubblicato in Italia da Feltrinelli (pp. 320, euro 19), è uno dei capisaldi del dibattito materialista che ha rovesciato una delle mistificazioni del capitalismo contemporaneo. Abbiamo raggiunto l’autore a Parigi dove insegna sociologia all’università Telecom Paris. Continua a leggere

Fatti non foste a viver come robot

Intervista a Marco Magnani, economista e autore del saggio che declina il tema del lavoro da Ulisse all’uomo contemporaneo

Marco Magnani è un economista di esperienza internazionale, che vive e opera da trentanni fra Italia e Stati Uniti, autore per Utet di un saggio dal titolo Fatti non foste a viver come robot (pp. 272, € 15), nel quale affronta il tema della rivoluzione tecnologica tenendo presenti tre aspetti cruciali della nostra contemporaneità: crescita, lavoro, sostenibilità. Lo abbiamo raggiunto per una conversazione insieme, partendo da un altro titolo pubblicato per lo stesso editore nel 2014, Sette anni di vacche sobrie. Continua a leggere

I terminator del lavoro

robotNel futuro la disoccupazione sarà generalizzata. È la previsione che segue le analisi sull’automazione delle attività produttive. Una tesi che ritorna ciclicamente, da oltre cinquant’anni, ogni volta che viene annunciata qualche innovazione tecnologica.

Lo scorso anno ha provocato un certo scalpore in Italia un articolo del saggista britannico John Lanchester pubblicato dalla London Review of Books e tradotto in italiano da Internazionale intitolato Il capitalismo dei Robot. Il testo di Lanchester consta di una documentata analisi della situazione planetaria del lavoro sotto la pressione dello sviluppo tecnologico e dell’automazione. Tra i dati più spettacolari presentati da Lanchester spiccano la netta vittoria di Watson, ultimo software Ibm in materia di intelligenza artificiale, al gioco a quiz televisivo Jeopardy!, i successi del traduttore di Google e l’annuncio di Terry Gou, fondatore di Foxconn, della sua intenzione di sostituire il milione di dipendenti della celebre azienda elettronica con dei robot.

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Il cuore delle macchine

TCopertina (11)ecnofilia e ideologia nel libro di Paolo Gallina

Quando le scienze “esatte” si confrontano con il mondo interiore degli esseri umani o coi problemi della società i risultati sono spesso molto controversi. E molto controverso è il libro di un docente universitario di robotica, Paolo Gallina, che ha recentemente pubblicato “L’anima delle macchine. Tecnodestino, dipendenza e uomo virtuale” (edizioni Dedalo, 2015, 243 pagg. 16,00 euro). Come si evince dal titolo il lavoro di Gallina pone subito dei problemi assai complessi: le macchine hanno un’anima? Il tecnodestino è una fatalità? E cos’è l’uomo virtuale? Con estrema sicurezza a ognuna di queste domande lo scienziato offre delle risposte. Per esempio, il tecnodestino è, ipse dixit, ineluttabile e il futuro vedrà trionfare in tutto o in parte l’homo technologicus.

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